Capo lungo del bicipite brachiale: problematiche e ruolo biomeccanico
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23 Maggio 2024Spesso c’è la tendenza a considerare il dolore degli anziani come una normale conseguenza dell’età, portandoli a trascurare la giusta cura di sé. Questo atteggiamento favorisce la cronicizzazione dei dolori e la conseguente diminuzione della mobilità, compromettendo significativamente la qualità della vita dei nostri nonni. In realtà, anche chi ha novant’anni può sperimentare miglioramenti sostanziali se trattato in maniera adeguata.
Nel mio lavoro, incontro spesso pazienti giunti alla Terza età con molti dolori e forti limitazioni nei movimenti. Il mio obiettivo principale nel trattarli è migliorare il più possibile la loro elasticità muscolare e articolare, che è viziata da aspetti patologici – come l’artrosi – e dalla progressiva capacità di movimento che l’inerzia, il dolore e la sedentarietà possono provocare.
Migliorando la loro mobilità, migliorano contemporaneamente le piccole cose che si possono fare autonomamente. Tutto ciò è fondamentale per riconquistare il benessere nella loro vita quotidiana. Il trattamento punta a preservare la loro autonomia permettendo alle persone anziane sofferenti di sentirsi meglio e godersi la vita senza percepire se stessi come un peso per i figli, i familiari o per tutti coloro che gli stanno vicino.
Trattare i pazienti anziani è una grande sfida, specialmente quando credono che l’età precluda ogni possibilità di un miglioramento. È fondamentale riuscire a coinvolgere sia i pazienti che i familiari nel percorso di cura aiutandoli a riconoscere i progressi incrementali che possono favorire il ritorno a una vita attiva.
L’approccio terapeutico si concentra sul ripristinare l’elasticità di un corpo che spesso, a causa del dolore persistente e di lunghi periodi di inattività, diventa fragile e troppo rigido, ostacolando l’autonomia di movimento del paziente. Anche se può sembrare strano o sorprendente, a volte nel mio studio assistiamo a risultati incredibili e inaspettati.
Ma la cosa più bella è vedere un sorriso tornare a spuntare sul viso dei nostri nonni, dopo che avevano perso la speranza di un miglioramento. Questa è veramente una delle gioie più grandi del mio lavoro.